Ho montato in un video (appena pubblicato) le foto del mio ultimo weekend nella Tuscia Viterbese...
Immagini di Civita di Bagnoregio, la città che muore... sospesa in un'altra dimensione, sul paesaggio lunare della stupenda valle dei calanchi.
Ancora vitale e pulsante, per la tenacia e l'amore della gente che qui vive, senza lo stress e gli affanni della nostra dimensione.
E a voi, piacerebbe vivere, per un po', sospesi in un luogo così?
Anna Righeblu Ideeweekend
Itinerari: Bagnoregio - Civita di Bagnoregio - Lubriano - Castiglione in Teverina - Lago di Bolsena - Bomarzo
lunedì 23 marzo 2009
Weekend a Civita di Bagnoregio, immagini in video
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venerdì 20 marzo 2009
Weekend a Bagnoregio
Una Locanda Romantica - weekend nel Lazio.

Per organizzare un weekend, non sempre è necessario andare in posti lontani...e così, venerdì scorso, siamo partiti alla volta di Bagnoregio, nella Tuscia Viterbese.
Avevamo proprio bisogno di riposarci e distrarci un po’. Abbiamo prenotato alla Locanda Romantica Pucci, segnalata dalla guida Michelin, in pieno centro.
Davvero molto carina, con le stanze indicate non da numeri, ma da nomi di fiori: rosa, magnolia, mimosa, lillà, dalia, tutte arredate con gusto, in uno stile tra il rustico-antico con qualche elemento esotico.
La signora Pucci ha una passione per gli elefantini portafortuna e possiede una ricca collezione, distribuita, con gusto, in vari angoli della locanda.






Anna Righeblu Ideeweekend
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giovedì 12 marzo 2009
Sovana - Alla scoperta del tufo

Sorge in un territorio - considerato strategico in epoca etrusco-romana, per la sua vicinanza al monte Amiata - inciso da profonde gole, le “cave”, dove si trovano diverse necropoli e tombe etrusche.
All’ingresso nel borgo ci si trova nella piccola piazza del Pretorio, lastricata in cotto a mattoncini e circondata da graziose costruzioni medioevali: il palazzo Pretorio, con la facciata decorata da stemmi, e il palazzo dell’Archivio, con l’antico orologio.
La romanica chiesa di santa Maria Maggiore, da non perdere, presenta un interno particolarmente affascinante: tre navate separate da massicci e bassi pilastri ottagonali con, alle pareti, affreschi cinquecenteschi di Andrea di Niccolò.


L’interno, molto austero, è diviso in tre ampie navate e custodisce la tomba di San Mamiliano mentre, sotto l’abside, è presente un’antica cripta a cinque navate.
Nei dintorni di Sovana, a circa 2 chilometri dall’abitato, sulla strada che porta al borgo, si trova una necropoli con diverse tombe, tra le quali la grandiosa tomba Ildebranda, del II secolo a.C.

Particolarmente interessante è la vicina strada etrusca scavata nel tufo [foto 1], con altissime pareti laterali convergenti, indicata come Via Cava Poggio Prisca.
Anna Righeblu Ideeweekend
Itinerari: Saturnia 1 - Saturnia 2 - Sovana - Pitigliano
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mercoledì 4 marzo 2009
Il castello di Poppi
Con la sua mole e la torre squadrata, domina il borgo medievale e la valle del Casentino.
Fu, per diversi secoli, la residenza fortezza della potente famiglia feudale dei conti Guidi che, con successivi ampliamenti e restauri, la resero una tra le più importanti dimore signorili della Toscana.
Solo la torre originaria, presa a modello per quella di Palazzo Vecchio a Firenze, fu distrutta a causa di un fulmine, e successivamente ricostruita e trasformata in torre campanaria.
Per secoli, le campagne circostanti il castello furono teatro di sanguinose battaglie e, anche per questi luoghi, come da tradizione, non mancano le leggende popolari di fantastiche apparizioni e fantasmi duellanti.
La leggenda più intrigante sul castello, però, è quella della sanguinaria contessa Matelda, donna bellissima che, rimasta vedova, amava consolarsi con numerosi amanti, scelti tra i giovani più belli del Casentino.
Esaurita la passione, la bella Matelda li uccideva, precipitandoli in un fossato con centinaia di lame, sulle quali i poveretti morivano infilzati.
La gente del borgo, stanca delle atrocità della donna, la murò viva in una torre, da allora chiamata "torre dei diavoli".
Si dice che, ancora oggi, il fantasma della contessa, bellissima e vestita di bianco o di nero, non disdegni di apparire ad alcuni visitatori, con l’insano intento di conquistarli.
PS: non ho ancora visitato il castello, mi sono solo documentata... per ora.
Anna Righeblu Ideeweekend
Itinerari e post correlati:
1. Arezzo: Un weekend d’arte – Il Duomo - La Leggenda della Vera Croce – Casa Vasari – il fascino del castello di Poppi - La Verna - I Della Robbia in mostra - I Della Robbia alla Verna
2. Camaldoli
Ospitalità: Hotel Ristorante La Gravenna – weekend del gusto nel basso Casentino -
Fu, per diversi secoli, la residenza fortezza della potente famiglia feudale dei conti Guidi che, con successivi ampliamenti e restauri, la resero una tra le più importanti dimore signorili della Toscana.
Solo la torre originaria, presa a modello per quella di Palazzo Vecchio a Firenze, fu distrutta a causa di un fulmine, e successivamente ricostruita e trasformata in torre campanaria.
Per secoli, le campagne circostanti il castello furono teatro di sanguinose battaglie e, anche per questi luoghi, come da tradizione, non mancano le leggende popolari di fantastiche apparizioni e fantasmi duellanti.
La leggenda più intrigante sul castello, però, è quella della sanguinaria contessa Matelda, donna bellissima che, rimasta vedova, amava consolarsi con numerosi amanti, scelti tra i giovani più belli del Casentino.
Esaurita la passione, la bella Matelda li uccideva, precipitandoli in un fossato con centinaia di lame, sulle quali i poveretti morivano infilzati.
La gente del borgo, stanca delle atrocità della donna, la murò viva in una torre, da allora chiamata "torre dei diavoli".
Si dice che, ancora oggi, il fantasma della contessa, bellissima e vestita di bianco o di nero, non disdegni di apparire ad alcuni visitatori, con l’insano intento di conquistarli.
PS: non ho ancora visitato il castello, mi sono solo documentata... per ora.
Anna Righeblu Ideeweekend
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Ospitalità: Hotel Ristorante La Gravenna – weekend del gusto nel basso Casentino -
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