venerdì 30 gennaio 2009

Largo di Santa Barbara ai Librari – Roma

La chiesetta di Santa Barbara ai librari si trova in Largo dei librari, su Via dei Giubbonari e chiude, con la facciata barocca, lo spazio sul quale si affacciano diverse botteghe.
Da un’iscrizione posta all’interno, risulta che la chiesa appartenne a Giovanni Cresc
enzio, patrizio Romano, signore e dominatore di Roma, intorno all’anno 1000.
Dopo alcuni restauri, fu affidata, da Papa Clemente VIII, alla confraternita dei Librari che la valorizzarono arricchendola con affreschi e reliquie.
Più tardi però, quando i Librari la abbandonarono, nel 1878, la sua fortuna cambiò, fino a subire la sconsacrazione e divenire magazzino. Fortunatamente, pochi decenni fa, è stata restaurata e riportata al suo originario destino. _____________________________________________

OT: Ho potuto visitare la chiesetta sabato scorso, serata weekend dal filettaro…
Ebbene sì, Jajo ci ha tentati con il suo post sui filettoni di baccalà e, complice una mail di Kix, ci siamo ritrovati a campo de Fiori.
Era una giornata fredda e, armati di cellulari e macchine fotografiche, ci siamo ritrovati sotto la statua: Kix, Simone e Belva, Claudia e Jajo, Giu ed io.
Nonostante la pioggia, abbiamo trascorso una piacevole serata e, finalmente, abbiamo potuto gustare i famosi e ottimi filettoni di baccalà di cui Jajo aveva già raccontato in un suo post.
Il filettaro, infatti, si trova proprio nella piazzetta descritta.

Anna Righeblu Ideeweekend

venerdì 23 gennaio 2009

Un weekend d’arte – Arezzo

Per un weekend d’arte, nell’ultimo fine settimana dal tempo ancora incerto, abbiamo scelto Arezzo.
A cominciare dal Duomo, l’arte è presente in ogni angolo: nel centro storico si trovano concentrati monumenti, edifici del passato, vie con negozi d’antiquariato come piccoli musei.
Il nostro itinerario, iniziato con la visita del Duomo, è proseguito con la chiesa di San Francesco, costruzione gotica duecentesca, vero gioiello della città.
All’esterno, la facciata incompiuta si presenta semplice e austera come l’interno, in un'unica grandiosa navata.
Molti sono gli affreschi sui quali vale la pena soffermarsi ma, qui tutto diventa secondario, rispetto all’opera della Leggenda della Vera Croce, di Piero della Francesca.
Per ammirare da vicino gli affreschi, posti nella cappella Bacci, occorre prenotare e acquistare un biglietto (6 euro, biglietteria a destra della facciata, sulla piazza).
L’opera fu realizzata dopo il 1450, traendo ispirazione dalla Legenda Aurea di Jacopo da Varagine.
Lo schema dei 10 quadri non è di facile interpretazione, e la loro successione sulle pareti non segue l’ordine della leggenda.
Le scene sono rappresentate magnificamente, con forme e figure eleganti, su fondali che riproducono i paesaggi delle terre di Piero, come Sansepolcro e la stessa città di Arezzo.

Poco distante, è da visitare la romanica Pieve di S. Maria, con la torre campanaria detta “delle cento buche”.
L’interno è a tre navate e, sull’altare maggiore, si può ammirare il grande polittico della Madonna con bambino e santi… del Lorenzetti.

All’uscita si va in Piazza Grande, sempre bella, con gli edifici che la circondano, il grandioso loggiato del Vasari e la sua particolare inclinazione… purtroppo in questo periodo è occupata dai cantieri, per il rifacimento della pavimentazione, e non è possibile apprezzarne tutta la grandiosità e la bellezza!

Anna Righeblu Ideeweekend

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venerdì 16 gennaio 2009

Vacanze da brivido al castello di Glamis - Scozia

[foto di fitaloon da Flickr]

Se siete attratti da paesaggi e atmosfere scozzesi, e state progettando un viaggio estivo nella terra delle cornamuse, tra le mete possibili, potreste inserite uno dei più leggendari e misteriosi castelli di Scozia: il castello di Glamis.

Si trova a Tayside, poco distante da Dundee, ed è una delle dimore più famose per numero e tipologia di fantasmi infestanti, e per i tragici avvenimenti legati alla maledizione e al segreto degli Strathmore.

Il castello, infatti, già teatro di vicende terribili e cruente, sarebbe stato ereditato nel XVII secolo dal Conte Patrick Strathmore, uomo violento, dissoluto e dedito al gioco.

Sulla sua storia circolano diverse leggende: in una si narra che egli avesse rinchiuso un suo figlio deforme in una stanza segreta mai ritrovata, in un’altra, che il conte avesse perso l’anima giocando una partita a carte con il diavolo in persona, essendo poi costretto a giocare a carte per l’eternità.

Le storie del castello affascinarono scrittori e studiosi, che vi soggiornarono confermando il carattere misterioso, e non individuabile, di alcune aree del maniero.

La maledizione degli Strathmore è un’altra delle terribili leggende sul castello: si dice che la famiglia nasconda un segreto terribile, rivelato, nel giorno del ventunesimo compleanno, solo al discendente maschile.
Oggi la discendenza maschile è estinta.


Anna Righeblu Ideeweekend

sabato 3 gennaio 2009

Castel Sant’Angelo e i loghi d’Italia


A chi rimane o arriva a Roma, nel primo weekend del nuovo anno, consiglio una visita a Castel Sant’Angelo.
Il monumento si trova in una delle zone più attraenti, per panorami e scenografie architettoniche, indubbiamente tra i più belli ed importanti della capitale.
Il Castello è, di per sé, uno degli edifici meglio conservati e, in tutte le sue parti, è possibile scrutare i segni delle vicende storiche, indissolubilmente legate a quelle della città eterna.
Originariamente destinato a divenire mausoleo funebre dell’imperatore Adriano, l’edificio fu poi integrato nelle mura Aureliane, fortificato e, infine, collegato al Vaticano per volere dei Papi.
Trasformato in prigione e inespugnabile fortezza, durante il sacco di Roma fu utilizzato come sicuro rifugio dal Papa Clemente VII, per sfuggire ai Lanzichenecchi, luterani e fortemente avversi alla Chiesa.
La fortificazione si rivelò inattaccabile, tanto che il Papa riuscì a salvarsi e a stipulare un accordo con l’Imperatore.
Dopo questo episodio, la fortezza fu considerata indispensabile per la sicurezza dei Papi e fu riadattata per fungere da residenza papale.
Il castello, secondo la leggenda, deve il nome attuale a Papa Gregorio I che, durante l’epidemia di peste del 590, avrebbe visto l’arcangelo Michele riporre la spada per indicare la fine del flagello.
Attualmente l’edificio ospita un centro museale, e mette a disposizione gli splendidi spazi per diverse iniziative culturali.
Proprio in questi giorni è possibile visitare la mostra “Loghi d’Italia, storie dell’arte di eccellere”, un percorso nella nostra storia più recente, attraverso le immagini dei mitici marchi storici del made in Italy.
Un’opportunità in più, per chi vuole concludere in bellezza il periodo delle festività natalizie.

Anna Righeblu Ideeweekend

Itinerari: Piazza della Rotonda - Piazza Navona, mercatino - Tevere - Via dell'Orso - Torre della scimmia - Piazza di tor Sanguigna
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