mercoledì 6 gennaio 2010
Itinerari nel Lazio: Aquino - chiesa di Santa Maria della Libera
Per un weekend nel basso Lazio, una meta possibile (per es. in un itinerario abbaziale) è la città di Aquino.
Antico nucleo situato lungo la Via Latina, fu un importante centro sulla direttrice Roma Capua e, in breve tempo, a seguito della distruzione della città di Fregellae (125 a.C.), riuscì a fregiarsi del titolo di "Urbs" e ad accrescere notevolmente la sua importanza.
Di tale passato restano alcune testimonianze nell'area archeologica del territorio.
Tra i monumenti più importanti della cittadina è, senza dubbio, la chiesa di S. Maria della Libera, edificata nell'XI secolo di fronte all'antica Aquinum, sui resti di un tempio dedicato a Ercole Liberatore.
Costruita impiegando pietre in travertino locale, unitamente a frammenti di reperti archeologici vari, presenta uno stile romanico-benedettino, con interventi di epoche successive.
Si ritiene che nella chiesa sia stato battezzato San Tommaso d'Aquino, il "dottore Angelico", nato nel castello di Roccasecca, di proprietà degli stessi nobili.
Posta su un'ampia e alta scalinata, la chiesa è preceduta da un portico a tre arcate e presenta, sulla sinistra, un campanile diviso in tre parti.
Nel portico d'ingresso sono stati segnalati, per la loro particolarità, alcuni elementi che destano la curiosità di appassionati del genere "mistero".
Sulle pietre della superficie del piano d'ingresso, si trovano incise alcune "tabulae lusoriae", riproducenti lo schema di un gioco (tris, filetto) praticato dagli antichi romani.
In questi stessi segni alcuni individuano l'antico simbolo della "triplice cinta", rinvenuto in luoghi sacri con origine antecedente al XIII secolo, e riconducibili ai Cistercensi o ai Templari, che usavano contrassegnare con tale simbolo i luoghi di particolare sacralità tellurica.
Il portale centrale, incorniciato da un bellissimo fregio romano con foglie d'acanto in rilievo, è sormontato da un mosaico in stile bizantino. In esso sono raffigurati: al centro, tra due palme, una Madonna con bambino e, ai lati, due sepolcri con i volti di due donne della stirpe dei d'Aquino, Ottolina e Maria.
Il portale destro è sormontato, invece, da un fregio più semplice e da una lunetta con un affresco in gran parte deteriorato.
L'interno, a tre navate, presenta una struttura semplice e austera, con un altare centrale costituito da un sarcofago romano.
La chiesa è visitabile e, purtroppo, a me è sembrata incustodita...
Itinerari nel Lazio:
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Anna righeblu ideeweekend
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10 commenti:
Interessante questo intrecciarsi di simboli, affascinante davvero! Amo molto S. Tommaso, specie da quando che ho letto il libro datato ma sempre godibile di Chesterton (Tommaso d'Aquino) e La liberazione del gigante, riedito da pochi anni da Rizzoli.
Ciao!Sono nuova sul tuo blog dove ho appena fatto un bel viaggetto e...complimenti!Ora mi iscrivo come sostenitrice e verrò a trovarti molto ma molto spesso!Silvia-Mirandolina
che posto fantastico, ricco di fascino e mistero!! ma come l'hai scoperto??
Palmy, il personaggio storico e il pensiero di San Tommaso affascinano anche me.
Non ho letto i libri citati ma, tempo fa, avevo pensato di acquistare quello di Chesterton... tu quale dei due mi consiglieresti?
Mirandolina, benvenuta!
Grazie, passa pure quando vuoi...
Michelangelo, è bella vero?
Conosco bene quella zona e, per questo inizio d'anno così incerto nelle previsioni meteo, ho preferito non allontanarmi molto...
Ciao, a presto e... buon 2010!
Quello di chesterton è un saggio, ironico e molto leggibile, ma pur sempre un saggio, auna biografia. Invece l'altro (http://www.ibs.it/code/9788817117098/de-wohl-louis/liberazione-del-gigante.html) è un romanzo, che ti consiglio molto.
Palmy, grazie!
Cercherò prima quello di De Wohl
Baci
affascinanti questi luoghi!!!
Pupottina, dovrebbero essere rivalutati!
Un saluto :-)
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