venerdì 13 luglio 2007

Il fascino discreto della Toscana: la Val d'Orcia

4 - S. Quirico d'Orcia


Entriamo da Porta Cappuccini, monumentale ingresso di questo centro, circondato da una cinta muraria ben conservata e con diverse torrette. Percorriamo Via D. Alighieri con, all’inizio, lo Spedale della Scala che ospitava i pellegrini in cammino lungo la Via Francigena. Arrivati in piazza della Libertà, ci troviamo davanti all’antica chiesa di S. Francesco la cui facciata guarda verso la porta Nuova. Proprio accanto a questa si trovano gli Horti Leonini, con un ingresso che immette in un ampio e affascinante giardino all’italiana, disegnato da aiuole geometriche al centro delle quali spicca la statua di Cosimo III dei Medici. Oltre la statua si trova la zona, detta “a selvatico”, formata da un bosco di lecci. Dagli Horti si può entrare al giardino delle rose. La nostra visita, a causa dell’ora, si limita al superficiale e non riusciamo a visitarlo. Riprendendo Via Alighieri arriviamo in Piazza Chigi, con l’omonimo palazzo e la Collegiata dei Santi Quirico e Giuditta, il santo bambino e la madre, morti durante le persecuzioni cristiane di Diocleziano. La facciata presenta tre portali: uno, su un lato, con particolari colonne laterali annodate e appoggiate su due leonesse e con un fregio, nella parte superore, raffigurante due coccodrilli alati. Degli altri due portali, uno presenta particolari statue di materiale rosso, appoggiate su due leoni. Continuiamo la nostra visita nella piccola cittadina e cerchiamo un ristorante, prima che sia troppo tardi. Ne troviamo uno, con giardino e tavoli all’ombra di un glicine secolare. Ordiniamo i “Pici all’aglione”, buonissimi!!!... e, per secondo, grigliata di carni rosse per Giu e un’insalata mista per me. Con calma riprendiamo la macchina “rovente” e… ci passa la voglia di andare altrove: torniamo a riposarci a Bagno Vignoni. In serata passeggiata fino al bar, vicino al vecchio mulino, per un cockail, e poi cena in albergo. Domani, dopo colazione ce ne staremo un po’ tranquilli qui, nel borgo, per poi affrontare il traffico del rientro. Abbiamo in mente di tornare percorrendo la Cassia che, in questa parte della Val d’Orcia, segue in gran parte lo stesso percorso dell’antica Via Francigena.

© Anna - righeblu - ideeweekend


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